Skip to main content

Calcolo combinatorio

Lezioni di matematica on line

Combinazioni

Con la tabella possiamo, dato un insieme di cinque elementi, determinare quanti sono i suoi sottoinsiemi di due elementi. Per esempio se numeriamo questi oggetti dal numero uno al cinque ogni riga della tabella rappresenta un diverso sottoinsieme. Possiamo concludere che 10 esprime il numero dei sottoinsiemi di 2 elementi che si possono costituire in un insieme di 5 elementi. Sarebbe lo stesso prendere i sottoinsiemi di tre elementi: infatti, basta cancellare gli "X" e mettere le "X" nelle caselle vuote che si trova la tabella con i sottoinsiemi complementari dei precedenti. C(n,k) viene detto anche numero delle combinazioni di n elementi di classe. Il ragionamento fatto ci ha anche mostrato chiaramente che è:

(5,3) = (5,2)

questo perche in un insieme di 5 elementi sceglierne 2, equivale a scartarne 3.

12345
XX
XX
XX
XX
XX
XX
XX
XX
XX
XX

Nella figura di sotto si associa ad un determinato percorso un sottoinsieme, "vai a destra" potrebbe voler dire che l'elemento di quel livello appartiene al sottoinsieme, "vai a sinistra" invece, che non appartiene al sottoinsieme. Per esempio consideriamo come insieme universo, {a, b, c, d, e, f} il percorso della figura di destra corrisponde al sottoinsieme {b, c, f}.

Il numero C(n,k) è quindi il numero che si trova all'incrocio della n-esima riga e k-esima diagonale del triangolo di Tartaglia. C(n,k) è detto numero delle combinazioni di n elementi di classe k. Si noti che il triangolo che serve a determinare i coefficienti dello sviluppo del binomio qui, lo stesso triangolo, serve a conteggiare il numero di sottoinsiemi di un insieme.

Esempi di combinazioni

Gli esempi che seguono riguardano l'arte di saper contare e trattano eventi anche estremamente diversi tra di loro. Il conteggio del numero di un certo tipo di monomi nello sviluppo del binomio, però risulta perfettamente analogo a quello di contare i percorsi della pallina che scende in una serie di canaletti. La stessa casa la possiamo dire per lancio monete, per il conteggio dei percorsi in una città a pianta romana, per il conteggio degli anagrammi di parole formate da due lettere. Si tratta in ogni caso dei numeri del triangolo di Tartaglia, in altre parole del conteggio dei sottoinsiemi di un insieme.

Lancio della moneta

TTT
TTC
TCT
CTT
CCT
CTC
TCC
CCC

Lanciamo una, due, tre volte una moneta. Gli eventi possibili sono rappresentati dalla tabella o dai vari cammini di un grafo ad albero come in figura. Essi possono essere elencati così, indicando con T "testa" e con C "croce": In tutto sono 8. Gli eventi che si possono verificare nel lancio di una moneta n volte sono 2n: infatti, per n = 1 sono 2: T, C, e ad ogni lancio il numero degli eventi precedentemente elencati è raddoppiato. Per esempio se lanciamo otto volte una moneta ci saranno 256 casi possibili, se poi ci chiediamo quante volte può verificarsi l'evento: 2 teste, 6 croci, dovremo ricercare il secondo elemento, contando a partire dallo zero, della ottava riga del triangolo che è 28, oppure il sesto elemento della stessa riga, che è comunque sempre 28. In generale, consideriamo ora il caso di n lanci: ci chiediamo in quanti casi T si presenta k volte (essendo, naturalmente, 0≤k≤n) e, ovviamente, C si presenta n-k volte. A questo scopo, conviene fare ricorso ad un tipo di grafo, più espressivo, che non è più "ad albero". In questo grafo, i cammini diversi che arrivano ad uno stesso vertice contengono uno stesso numero di T e di C, in ordine diverso. Ad esempio per n=3, il vertice che corrisponde a "2 volte T ed una volta C", viene raggiunto attraverso 3 cammini.


Percorsi in una città a pianta romana ... per la via più breve

Risolviamo un piccolo problema: la pianta di una città sia come nella figura; le linee orizzontali e verticali rappresentano le vie. Un turista parte dal punto Q; ad ogni incrocio egli va, a caso, verso est oppure verso nord (lanciando una moneta). La situazione è solo in apparenza diversa da quella considerata nel lancio di una moneta; in realtà, basta intendere che T significhi tratto verso e C tratto verso nord.

I numeri di Pascal ci dicono in questo caso in quanti modi diversi, per la strada più breve, posso giungere per esempio all'incrocio P. Possiamo osservare, in linea generale, che uno dei vantaggi più forti che ci dà una formazione matematica, è quello di riconoscere che, in molti casi, situazioni all'apparenza diverse hanno una stessa struttura astratta e possono essere chiarite con lo stesso ragionamento. Nel nostro caso, dunque, il numero delle strade che arrivano a P è dato da:(5,3)=(5,2)=10


Una pallina che scende in una serie di canaletti

Si pensi che le linee in figura siano canalini nei quali possa correre una pallina la quale, situata inizialmente in cima, cada. Si supponga che, ad ogni bivio non vi siano ragioni per ritenere che la pallina proceda verso destra, piuttosto che verso sinistra.

Si vuole determinare la probabilità che, ad un certo livello, la pallina venga a trovarsi in un certo vertice A(k).

Ragionando come nella determinazione del numero di strade che portano ad un certo incrocio, possiamo contare il numero dei casi favorevoli, quindi C(n,k), mentre i casi possibili si otterranno dalla somma di tutti i numeri del livello n-imo in altre parole 2n.

Anagrammi di parole che contengono solo due lettere

Volendo fare gli anagrammi, anche privi di significato, della parola mamma compiliamo una tabella come quella in figura. La somiglianza con una tabella come quella che individua i sottoinsiemi di due elementi in un insieme di cinque elementi è notevole: basta sostituire alle “A” le “X” e non mettere niente al posto della “M” che le tabelle sono uguali. In altre parole in un insieme di cinque caselle, bisogna scegliere i sottoinsiemi di due caselle nei quali inserire la lettera A, nelle altre caselle poi, inseriremmo la lettera M.

Quindi il numero di anagrammi della parola mamma sarà uguale al numero di Pascal che si trova nella quinta riga e seconda diagonale del triangolo ovvero corrisponde al numero di colonne della tabella in figura cioè 10.

Il ragionamento ci permette quindi, di determinare quanti sono gli anagrammi di quelle parole come nonno, Anna, non, papà, composte da due sole lettere.

AAMMM
AMAMM
AMMAM
AMMMA
MAAMM
MAMAM
MAMMA
MMAAM
MMAMA
MMMAA

Come determinare la formula delle combinazioni

Cerchiamo di determinare C(n,k), ovvero un numero del triangolo di Tartaglia Pascal attraverso una formula, senza dover compilare tutte le righe precedenti alla n-esima. Ci aiutiamo risolvendo un semplice problema.
Il problema è il seguente: in quanti modi possiamo disporre k studenti in n banchi, pensando che ogni studente può occupare un unico banco e che il numero degli studenti sia minore al numero dei banchi.
Risolviamo il problema in due modi diversi.
primo ragionamento: possiamo pensare che il primo studente, che sceglie il banco, può farlo in n modi, il secondo trovando un banco già occupato può farlo in n-1 modi, il terzo trovando due banchi già occupati può farlo in n-2 modi e così via, fino a che, l'ultimo, cioè il k-eimo studente, trovando n-(k-1) banchi già occupati, può scegliere tra gli n-k+1 banchi rimasti. In definitiva si tratta di disposizioni semplici ed il numero che si ottiene è: n(n-1)(n-2) ... (n-k+1)
secondo ragionamento: si può anche partire pensando a come sarà la disposizione finale degli studenti. Quando tutti avranno scelto il banco, ci saranno k banchi occupati da k studenti, quindi innanzitutto, bisogna conteggiare in quanti modi diversi si possono scegliere i k banchi che saranno occupati dai k studenti. In altre parole bisogna conteggiare quanti sono i sottoinsiemi di k banchi in un insieme di n banchi. Ovviamente il numero è quello che si trova all'incrocio della n-esima riga con la k-esima diagonale del triangolo di Tartaglia Pascal cioè le combinazioni C(n,k). Una volta scelti i k banchi che saranno occupati, bisogna pensare in quanti modi diversi i k studenti possono disporsi nei k banchi. Si tratta di permutazioni per cui il numero è: k!, quindi con questo ragionamento otteniamo: C(n,k)k!
Anche se il secondo ragionamento è un pò più complicato del primo, risulta comunque valido, e deve produrre lo stesso risultato, per cui si potrà scrivere: C(n,k)k!=n(n-1)(n-2) ... (n-k+1).
A questo punto ci si comporta come se quella scritta fosse un'equazione di primo grado avente per incognita C(n,k). Risolta l'equazione si trova che: C(n,k) = n(n-1)(n-2) ... (n-k+1)/k!