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Il vino ha assoluto bisogno
di vasi vinari appropriati (foto n. 7), i quali possono essere di legno, cemento
armato, metallo o a base di resine sintetiche. Vi sono inoltre dei vasi vinari
speciali I
vasi vinari in legno si dividono in tini e botti di cantina. I tini sono recipienti a forma
tronco-conica e vengono adoperati per la fermentazione. Le botti hanno sezione
circolare, ovale o ellittica, e sono adatte tanto alla fermentazione quanto alla
conservazione del vino, ma oggi sono usate in gran parte per l’affinamento e
per la produzione di vini speciali. I legni usati per la
costruzione dei tini e delle botti sono diversi, ma i migliori sono la rovere (
Quercus robur ) e la farnia ( Quercus peduncolata ). Le più apprezzate sono le
roveri di Slovenia e Croazia perché hanno un legno leggero, compatto,
flessibile, dall’odore di vaniglia. In Italia sono molto usate le
botti di castagno selvatico, che è un legno molto compatto e flessibile. Le botti nuove, prima di
essere utilizzate per mosti o vini, devono essere accuratamente depurate
attraverso getti di vapore o con soluzione di soda per asportare dal legno le
sostanze che andrebbero sciolte nel contenuto alterandolo. Questa operazione di
depurazione del legno è chiamata abbonimento. Compiuta l’operazione di
abbonimento è buona norma bruciare l’interno della botte con dello zolfo.
L’operazione attualmente viene ottenuta con l’uso di anidride solforica in
bombole. Le botti vecchie o comunque già
usate devono essere pulite accuratamente, attraverso l’eliminazione del
tartaro che si è formato sulle pareti, vanno quindi ben lavate, asciugate e
successivamente solforate. I vasi vinari in cemento
armato sono oggi in Italia i più usati sia per la fermentazione che per la
conservazione del vino nelle medie e grandi cantine. Sono a sezione circolare,
di forma quadrata o per lo più prismatica. Di solito sono disposti ad un piano,
ma possono essere sistemati anche a più piani con enorme profitto specie nelle
grandi cantine perché, quando la capacità non è inferiore a 10 hl, riescono
assai più economici delle botti di legno a parità di volume; inoltre hanno una
maggiore durata e sono di più facile manutenzione; consentono, in fine, una
grande economia di spazio ed impediscono quasi del tutto il calo del vino
essendo impermeabili a differenza di quelli di legno che sono porosi. Per questo motivo, i vasi
vinari in cemento armato non si prestano affatto per l’invecchiamento del
vino, come pure non va dimenticato che essi, essendo costruiti con materiali in
generale alcalini, possono neutralizzare l’acidità del mosto o del vino
alterandone la composizione. Per impedire questo inconveniente si pennellano le
pareti nuove con uno, a scelta, dei sottostanti prodotti:
·
soluzione di acido solforico al 6 per cento; ·
soluzioni di silicato di potassio ( vetro solubile
): una prima volta al 25 per cento, una seconda volta al 40 per cento ed un
terza volta al 50 per cento, lasciando asciugare le pareti prima di dare la mano
seguente. L’inconveniente lamentato si
può evitare, inoltre, ricorrendo al sistema di rivestire l’interno con
sostanze plastiche del gruppo dei poliaddotti, resine di strutture
tridimensionali contenenti il gruppo epossidico. Le resine epossidiche si sono
dimostrate degli ottimi rivestimenti avendo elevate caratteristiche di passività
chimiche, di adesività, di applicabilità senza solvente e di facile
riparazione. La tecnica di installazione è
diversa a seconda che si tratti di vasche nuove o vecchie, le resine adoperate
devono essere di ottima qualità e l’applicazione deve essere fatta in ogni
caso da tecnici specializzati. Diversamente si possono avere notevoli
inconvenienti, quali la screpolatura per difetto di elasticità, la porosità
dovuta a difettosa applicazione o formulazione, la cessione di odori e sapori e
la insufficienza di resistenza nelle operazioni di pulizia. I vasi vinari in acciaio
al carbonio plasto-vetrificato rispondono ottimamente allo scopo, e si può
affermare che sono i migliori. Attualmente si trovano in commercio una
vastissima gamma di questi vasi vinari che vanno da pochi ettolitri a 10000
ettolitri ed oltre. Sono di facile installazione, e presentano notevoli
vantaggi, quali, ad esempio, la superficie liscia, continua e compatta e quindi
facile da lavare, l’ambiente neutro ( non trattiene odori e sapori ), la
notevole adattabilità a qualsiasi vino, l’inerzia chimica, l’inalterabilità
ecc. I vasi vinari in vetro-resina
rappresentano un altro vaso vinario largamente utilizzato dall’industria
enologica per i seguenti vantaggi:
La capacità massima delle
cisterne in vetro-resina attualmente in commercio è di circa 1000 hl, ma non è
detto che non possano essere costruite di capacità superiore. Per ultimo si prendono in
esame i vasi vinari speciali, dei quali fanno parte, fra gli altri, i tini
anfora usati specialmente nei paesi caldi, le vasche isolanti( attualmente
abbandonate perché la refrigerazione viene fatta con altri sistemi ) e le
cisterne per il trasporto di mosti e vini. Le
cisterne per il trasporto dei mosti e dei vini hanno le stesse caratteristiche
dei vasi vinari costruiti in acciaio al carbonio plasto-vetrificato o in acciaio
inossidabile austenitico al cromo-nichel, i quali sono estesamente impiegati
nell’industria alimentare per le loro caratteristiche di resistenza alla
corrosione e per il facile lavaggio. |
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