Scambi e prestiti lessicali tra l'antico ed il moderno nelle principali lingue europee Spagnolo e Latino
|
Il latino nella "Hispania" La rivalit� tra Fenici e Greci per controllare le risorse della Penisola Iberica continu� fra Roma e Cartagine per le stesse ragioni. Nell' anno 219 a.C., il generale cartaginese Annibale distrusse la citt� di Sagunto, vicino all' attuale Valencia, che era alleata di Roma, e di Ampurias. Questo fatto spinse i Romani alla conquista definitiva della Penisola. Questo impegno richiese due secoli. Dall' anno 197 a.C. l' "Hispania" si organizz� in due province: Citerior e Ulterior. Augusto divise quest'ultima in Betica e Lusitania, per adeguare l' amministrazione allo sfruttamento delle risorse naturali. I regimi amministrativi imperiale e indigeno coesistettero durante secoli, fino a che Vespasiano concesse all' "Hispania" il Diritto Latino (70 d.C.)e, sopratutto, fino alla concessione della cittadinanza romana a tutti gli abitanti liberi dell'Impero, nell'anno 212 d.C. 1) LA ROMANIZZAZIONE La romanizzazione della Penisola Iberica fu lenta, ma tanto intensa, che fece scomparire le lingue precedenti, a eccezione della zona vasca e di alcuni vocaboli che vennero integrati nella lingua latina.
Con la romanizzazione della "Spagna", avvenuta tra il 218 a.C. e il 19 a.C., venne imposta la lingua latina, importata tramite legionari, coloni e amministrativi e appresa tramite la scuola e il servizio militare. Gli Ispanici iniziarono ad usare il latino nelle loro relazioni con i romani.
L'unificazione giuridica port� anche all'unificazione spirituale perch� si sentiva la necessit� di una comunione universale, ci� port� all'inserimento del cristianesimo. Verso il IV secolo l' abbandono di Roma da parte dell'imperatore rafforza l'autorit� del Papa favorendo una certa influenza linguistica del nuovo potere: il latino pian piano sostituisce il greco nella lingua della chiesa e l'aumento delle comunit� cristiane produce ulteriori arricchimenti lessicali e sintattici.
Siccome i latini erano una popolazione di rozzi contadini feroci e bellicosi cercarono di introdurre la cultura tramite gli influssi ellenici. Questi influssi si possono riscontrare anche nella lingua latina che poi si � modificata fino all' odierno spagnolo.
2) IL MEDIOEVO Nel medioevo, quando venne fissato il tipo della lingua scritta, ci fu la differenziazione tra latino colto e latino volgare. Dal latino volgare nacquero le prime forme dello spagnolo moderno.
3)PROCESSO DI DIFFERENZIAZIONE LINGUISTICA DA LATINO VOLGARE ALLO "SPAGNOLO" Nel corso dei secoli la decadenza politica di Roma favor� le differenziazioni linguistiche. Predicatori e scrittori cristiani preferirono avvicinarsi all'uso della lingua del popolo piuttosto che rispettare le norme di grammatici e oratori della classicit�. La lingua che si diffuse present� fin dall'inizio variet� fonetiche e lessicali che si sommarono ai sostrati dei popoli primitivi .Per quanto riguarda l'ambito linguistico vero e proprio, per le vocali scomparse l' opposizione fonologica di durata(vocali lunghe, vocali brevi),progressivamente si afferm� l'accento intensivo e si formarono cos� nuovi sistemi vocalici. Difatti: � (e breve) --->ie es: venit --->viene �(o breve) --->ue es :bonum --->bueno mentre il dittongo latino au --->o es: aurum --->oro Per quanto riguarda le consonanti fu estesa a tutta la Romania la caduta di -m dell'accusativo. matrem --->madre Generalmente le parole romanze derivano dall' accusativo: ci� vale sopratutto per lo spagnolo, nel quale si generalizz� il plurale della prima e della seconda declinazione in -as e in -os. lupus --->lobo lupi --->lobos Alcuni gruppi consonantici latini diedero origine a nuovi fonemi consonantici che ritroveremo nel castillano medievale. I gruppi consonantici -ni- -gn- -ngl- -nn- -mn- --->� es: ligna --->le�a ungula --->u�a seniorem--->se�or canna--->ca�a dom(i)nu--->due�o -ct- -(u)lt- -pl- -cl- -fl- --->ch es: noctem --->noche lactem --->leche multu --->mucho amplum --->ancho masculu --->macho inflare --->hinchar -li -cl- -cl- -gl- i- --->j (si pronunciava come la -j francese (-jour) , mentre nel castigliano moderno corrisponde al suono di una fricativa velare sorda spesso accompagnata da . vibrazioni dell ugola) . . es: filiu --->fijo muliere --->mujer palia --->paja auricula --->oreja oc(u)lu --->ojo tegula --->teja meliore --->mejor -cl- pl- fl- -bl- -ll- --->ll es: pluvia --->lluvia clave --->llave planu --->llano trib(u)lu --->trillo castellu --->castillo caballu --->caballo -pl- -bl- -pr- --->b es: populu --->pueblo opera --->obra fab(u)lare --->fablar f- --->h es: ferru --->fierro --->hierro faba --->haba fab(u)lare --->fablar --->hablar -x- -ssi- --->x(il cui fonema � s (fricativa vocale) che nel casti- . gliano moderno corrisponde al nesso -cs-) es: exire --->exir dixi --->dixe --->dije exemplum--->exemplo--->ejemplo russen --->roxo --->rojo i-g- -i- -di- --->y es: jacet --->yaze (pi� vocali toniche e/i) gelu --->yelu maiorem --->mayor audio --->oyo c+e/i qu+e/i ci ti sci --->c (il cui fonema corrisponde nel castigliano . medievale al /ts/ z sorda mentre nel casigliano . moderno � diventata una fricativa interdentale q ) es: cervu --->ciervo caelu --->cielo civitate --->V ibdat --->ciudad caecu --->ciego quinque --->cinco brachuu --->braV o --->brazo gratia --->graV ia --->gracia fortia --->fuerV a --->fuerza lancea --->lanV a --->lanza miscere --->meV er ---> mecer pisce --->peV e --->pez 4) ESPRESSIONI LATINE ANCORA IN USO Nella lingua contemporanea sono rimaste in uso delle parole e delle espressioni latine appartenenti a diversi ambiti: giuridico, economico, religioso, amministrativo, giuridico/scientifico, ecc.
|
|