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Nell’attività sperimentale
sono stati analizzati i parametri chimici e fisici di alcuni comuni vini bianchi
(Pinot e Sauvignon) e rossi (Merlot e Cabernet) dei quali si riportano una breve
interpretazione dei risultati analitici ottenuti ed alcune considerazioni
generali sulle loro caratteristiche. POLIFENOLI–TANNINI–ANTOCIANI
Le più importanti sostanze di
natura fenolica del vino sono i flavonoli, responsabili del colore dei vini
bianchi e gli antociani , responsabili del colore dei vini rossi. Le analisi hanno dimostrato
che i vini rossi , rimasti maggiormente a contatto con le vinacce le cui bucce
costituiscono il centro di accumulo dei tannini , presentano concentrazioni più
elevate in questi ultimi rispetto a vini bianchi . Ne deriva che nei vini rossi di norma risultano più
accentuate le proprietà tanniche quali l’asprezza e l’astringenza . Per quanto riguarda il tenore
in antociani si evidenziano tenori bassissimi o nulli nei vini bianchi e
quantitativi importanti nei vini rossi e più elevati nel vino Cabernet .
Infatti c’è una relazione tra il contenuto in antociani e quello in tannini
di un vino : un vino ricco in antociani contiene anche una percentuale elevata
di tannini . Il potenziale in antociani varia
in funzione del grado di maturazione dell’uva ed in funzione del vitigno e ,di
solito, il vino Cabernet possiede valori superiori rispetto al Merlot, poiché
la sua buccia, particolarmente ricca in antociani , si degrada di meno durante
la lavorazione dell’uva consentendo una maggiore estraibilità degli antociani
presenti. INTENSITA’
COLORANTE–TONALITA’ DEL COLORE
Le uve con più alto tenore in
antociani , a parità di grado di maturazione, portano ad ottenere vini più
colorati. Ciò risulta anche dalle letture spettrofotometriche relative
all’intensità colorante e quindi al grado di ossidazione dei coloranti da cui
si ricava che il contenuto più significativo in pigmenti è proprio quello del
vino Cabernet. Viceversa le letture spettrofotometriche riguardanti la tonalità
del colore, cioè il grado di evoluzione della componente colorante e la
ricchezza di pigmenti gialli rispetto a quelli rossi , indicano per i vini
bianchi valori superiori ( 3,4 – 2,4 ) a quelli dei
vini rossi ( 0,7 circa ). ACIDITA’ TOTALE E
VOLATILE–ACIDO TARTARICO–pH
I dati sperimentali mostrano
valori di acidità volatile simili
tra loro per i vini analizzati
evidenziando quantità più
significative per il
vino Cabernet. Anche l’andamento delle acidità è in relazione al
contenuto in sostanze fenoliche e alla tonalità del colore. A proposito della
determinazione dell’acidità volatile si fa presente che il dato relativo al
vino Merlot, piuttosto basso, è stato ricavato utilizzando l’apparecchio di
Cazenave, mentre i rimanenti sono stati ottenuti mediante il metodo Ufficiale
CEE presso il laboratorio chimico dell’ARPA di Gorizia.
La causa dell’anomalia può essere attribuita all’allontanamento
incompleto dell’anidride carbonica dal campione prima dell’esame stesso;
infatti solo se il vino è decarbonicato l’anidride solforosa passa
integralmente nel distillato. L’acidità totale e la
concentrazione in acido tartarico sono di solito maggiori nei vini bianchi e
soprattutto nel vino Sauvignon ( 6,41 g/l di acido tartarico ) il cui pH è,
invece, il più basso ( 3,15 ).
Anche tra pH ed acidità c’è una relazione: il pH è maggiore nei vini a
minore acidità. L’acidità dipende in primo luogo dal grado di maturazione
delle uve ma anche dalla tecnica di vinificazione e dalle condizioni di
conservazione del vino. In generale i vini considerati
mostrano acidità normali. Per quanto riguarda il
contenuto in acido tartarico i valori sperimentali variano tra 1,5 e 1,6 g/l. I valori normali tra 1,5–4
g/l ). Ciò denota un’adeguata precipitazione dei tartarati durante la
fermentazione alcolica e una stabilità ed un morbidezza discrete. GRADO
ALCOLICO–METALLI (FERRO, RAME E CALCIO) Il tenore in calcio nel vino è limitato dalla solubilità del tartrato di calcio, che diminuisce con l’aumentare del titolo alcolometrico (grado alcolico) . I vini bianchi , avendo una maggiore acidità , solubilizzano il calcio più dei vini rossi . In particolare il vino Sauvignon , avendo maggior grado alcolico (13,16 gradi) e una maggiore acidità totale (6,41 g/l acido tartarico), evidenzia un quantitativo di calcio minore del vino Pinot , meno ricco di alcol (11,86 gradi) e di acidi (5,02 g/l di acido tartarico) . Si ritiene di non dover
riportare nelle tabelle il contenuto in calcio registrato per i vini rossi in
quanto invalidato dalla presenza di
percentuali non trascurabili dello stesso metallo nel carbone utilizzato nella
decolorazione del vino . Per quanto riguarda il tenore
in ferro si nota un quantitativo maggiore , ma normale, nel vino Cabernet a
conferma del fatto che i vini rossi sopportano concentrazioni superiori di ferro
rispetto ai vini bianchi, senza subire intorbidamenti od ossidazioni . La concentrazione di rame è
poco rilevante ed inferiore a 0,100 mg/l in tutti i vini esaminati. ANIDRIDE SOLFOROSA
Il dato relativo al tenore in
anidride solforosa libera appare poco variato nei diversi vini anche se in
genere è più alto nei vini rossi. Maggiori sono le differenze che si
riscontrano nei risultati relativi al tenore in
anidride solforosa totale
che va dai 79 mg/l del Sauvignon ai 129 mg/l del Pinot. Tali valori rientrano
nei limiti di legge , nonostante che il contenuto di SO2 del vino
Pinot risulti eccessivo. L’anidride solforosa molecolare rappresenta la forma
avente efficacia antisettica e si presenta in quantità massima nei vini bianchi
( 1,0 – 1, 5 mg/l contro 0,80 –
0,90 dei vini rossi ) . Si può notare come il suo valore sia strettamente
correlato al pH: piccole variazioni di pH producono accentuate variazioni nel
contenuto in acido solforoso indissociato. E’ sempre raccomandabile
intervenire con solfitazioni calibrate a seconda delle condizioni generali del
vino, specialmente nelle fasi iniziali della fermentazione, soprattutto per
evitare di stimolare nei lieviti la produzione di composti indesiderati , come
l’acetaldeide. ZUCCHERI
RIDUTTORI–ESTRATTO SECCO
I vini non si discostano tra loro in maniera significativa nel contenuto in zuccheri riduttori con percentuali comprese tra 0,2 – 0,3 % m/v . Ne deriva che possono essere classificati come vini secchi asciutti . L’estratto secco del vino comprende tutte le sostanze che non volatilizzano per evaporazione : acidi organici, sostanze minerali , zuccheri , polifenoli e coloranti . Si notano valori di estratto secco totale non particolarmente elevati e lievi differenze tra i vari vini ( da 17 a 23 g/l di saccarosio ) con valori un po’ più alti per il vino Cabernet.
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