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TENUTA AGRICOLA DI
VILLANOVA DI FARRA DATA: 06 / 02 / 2000 ACCOMPAGNATORI: Cocetta Paolo,
De Nicolo Chiara, Pangos Alessandro Si tratta di una tenuta
agricola di antica tradizione,risalente alla fine del 1400. La proprietà dispone di 200
ettari di terreno, di cui più di 100 sono adibiti a vigneto. Produce vini
bianchi: Chardonnay, Sauvignon, Ribolla
Gialla e vini rossi: Merlot e Cabernet costituiti per il 93% da vini DOC Collio
e per il restante 7% da vini DOC Isonzo aventi gradazioni alcoliche di 12-13°. Produce
anche un particolare tipo di spumante che deve fermentare due anni, anche se la
legge prevede una fermentazione di 6 mesi. Dispone di una distilleria dove viene
prodotta la grappa a partire dalle vinacce. La distilleria esiste dal 1700 ed è
formata da due impianti:
La
grappa viene ottenuta da vinacce fresche e non pressate perchè la pressatura
potrebbe compromettere il gusto del prodotto finito; inoltre deve essere
conservata in cantina il più a lungo possibile. Per la vinaccia bianca si
utilizza un procedimento più complesso rispetto a quella rossa, in quanto non
viene lasciata fermentare nel mosto, ma viene portata in distilleria, dove viene
posta in piccole quantità in alcune casse. La vinaccia, attraverso
l’acidificazione e la fermentazione, viene portata nelle condizioni ideali per
ottenere un buon prodotto finale. In media, su 200 ettari di terreno, si
producono 60 ettoni (ettolitri a 100°C). Il
processo di distillazione di quest’azienda è diverso da quello delle
industrie, dove dalla distillazione si ottiene alcol puro, che poi verrà
diluito e al quale verranno aggiunti degli aromi naturali. La produzione annua di uva si
attesta sugli 8000 q ed è
stabilita , al momento della potatura, basandosi sul numero di gemme da lasciare
su ogni tralcio , su ogni pianta di vite e quindi su ogni filare , dal momento
che solo un adeguato quantitativo di uva garantisce la qualità del prodotto
finito. Di solito in Friuli
nella lavorazione della vite ci si basa sul metodo classico Casarsa , che
consiste nell’eliminare i tralci vecchi e mantenere in quelli nuovi 2 – 3
gemme per tralcio , ed inoltre , per sfruttare opportunamente l’irraggiamento
solare , nel mantenere le viti ad
una distanza
di 70 cm circa l’una dall’altra . In Azienda la vendemmia inizia
il 3- 4 settembre e termina entro
il 20 dello stesso mese , partendo dalla raccolta delle uve bianche seguite
dalle uve rosse, alle quali si
cerca di far raggiungere l’estremo grado di
maturazione consentito dalle condizioni
climatiche . Alla vendemmia si fa seguire
la pigiatura delle uve tramite l’impiego di vari macchinari dei quali
particolarmente usato è il “pigiatore “
automatico , un dispositivo mantenuto a circa 30°C
e contenente sul fondo i lieviti già in incipiente fermentazione . Il
macchinario è corredato di un meccanismo automatico che una volta aggiunta
l’uva , la solleva ogni 3 ore unitamente
al primo mosto ottenuto, fino
all’estremità superiore del
pigiatore per poi lasciarla cadere velocemente sul fondo determinando così la
completa rottura dei grappoli e degli acini .
Terminata l’operazione si ottiene un mosto giustamente colorato e
caricato di tannini . Il processo dura 5 giorni per i vini da tavola e 20 giorni
per i vini da invecchiamento. Il mosto viene fatto quindi
decantare e travasare in vasche di acciaio poste a temperatura controllata ,
dove viene fatto fermentare in cantine semi interrate
per azione dei lieviti . A
fermentazione ultimata si procede ad ulteriori travasi ( i vini rossi vengono
travasati più dei bianchi ) , alla filtrazione , alla decantazione ed
all’imbottigliamento . L’impianto di imbottigliamento è sterilizzato per
impedire la formazione di residui di lieviti e di batteri sul fondo delle
bottiglie di vino . Le fasi
successive prevedono la chiusura
delle bottiglie con il tappo, l’aggiunta sul tappo delle capsule metalliche ,
la posa della fascetta di carta imposta dall’
U.T. I. F. ( Ufficio Tecnico Imposta di Fabbricazione ) e da ultimo il confezionamento in contenitori di cartone . Vengono imbottigliate
circa 2500 bottiglie all’ora. L’Azienda possiede inoltre
una vasta cantina sotterranea , ad umidità e temperatura rigorosamente
controllate, adibita al “ barrique “ , cioè all’invecchiamento dei vini .
Vengono utilizzate botti più piccole da 20 litri , fatte di legno spaccato,
più pregiato , riservate all’invecchiamento dei vini importanti , e
botti da 225 litri , fatte di legno segato, riservate all’invecchiamento poco
prolungato dei vini DOC Isonzo . La
durata dell’invecchiamento va da un minimo di 6 mesi per i vini bianchi ad un
massimo di 2 anni per i vini rossi. Anche le botti da invecchiamento non durano
più di 4 – 5 anni e specialmente
quelle piccole , in cui il vino è maggiormente a contatto con il legno, si
usurano prima perdendo in buona parte la loro efficacia. VISITA AL CENTRO PILOTA DELL’ERSA
DATA:
28 / 03 / 2001 ACCOMPAGNATORI: Boscarol Lucia e Bressani Guido La nostra classe si è recata
presso il centro pilota dell’Ersa
per osservare in modo diretto i vari tipi di analisi svolte sui vini in modo da
avere un quadro più completo della situazione. Il dottor Baruzzini,
inizialmente ci ha illustrato i caratteri organolettici dei vini più comuni in
provincia, gli aspetti più rilevanti della loro composizione e la fermentazione
ad opera dei lieviti. Ha evidenziato inoltre i vari metodi di vinificazione e
conservazione del vino, nonché le alterazioni più frequenti ed i relativi
metodi di correzione. Molto interessante è stata
inoltre la spiegazione sul metodo di selezione dei lieviti. I più utilizzati
sono i Saccharomyces cerevisiae, i responsabili della fermentazione e della
produzione degli aromi. La procedura per effettuare la
selezione dei lieviti è: ·
Prelevare alcuni millilitri di mosto che in seguito
verranno diluiti 1:10 e posti in agar; ·
Contare le colonie che si sono sviluppate e
numerarle; ·
Preparare un mosto sintetico versando in una beuta
una soluzione di glucosio e successivamente
aggiungere al suo interno un’ansata della colonia da analizzare. Si verifica perdita di CO2
e quindi diminuzione del peso
finale della beuta. In questo modo, attraverso la variazione del peso, si
riescono ad analizzare le capacità fermentative del ceppo preso in esame che
vengono evidenziate attraverso una curva. Quest’ultima, più sarà ripida e
migliori saranno i risultati ottenuti in quanto i lieviti trasformano gli
zuccheri in alcol molto velocemente. Sempre in provetta bisogna
analizzare che questi lieviti non producano troppo acetato di etile, acido
solfidrico e acetaldeide perché tali sostanze conferirebbero al vino un odore
pungente e sgradevole. Dopo aver svolto tutte queste
prove, i ceppi che hanno dato i migliori risultati sono considerati: i lieviti selezionati . In occasione della visita sono
state realizzate con l’ausilio del personale del Centro alcune analisi
riguardanti la determinazione del rame mediante assorbimento atomico, la
determinazione del titolo alcolometrico (grado alcolico) e la ricerca
dell’anidride solforosa. VISITA
ALL’AZIENDA AGRICOLA “CIARDI” DI VILLA VICENTINA (UD) E ALL’AZIENDA
AGRICOLA “PINAT” DI JOANNIS (UD) DATA:
6/4/2001 ACCOMPAGNATORI:
Boscarol Lucia, Bressani Guido. La visita alle sopraindicate
aziende è stata effettuata per fare un confronto fra diversi metodi di
vinificazione e produzione di due diverse realtà locali: un’azienda agricola
a conduzione famigliare (Pinat) ed una di maggiori dimensioni (Ciardi).
Quest’ultima produce 1200-1500 hl di vino annui, mentre la prima ne produce
solo 500. In particolare l’azienda
agricola Ciardi vanta una tradizione storica importante che la fa risalire
all’epoca napoleonica, quale residenza estiva di Paolina Bonaparte. La tenuta
comprende la villa padronale, il parco annesso, le abitazioni dei braccianti e
le cantine. Vinificazione in bianco all’azienda Ciardi
L’uva
bianca viene pressata subito dopo essere stata raccolta (si ottiene così il
vino fiore), che viene messo nei tini e sottoposto a opportune chiarifichi. Le
pressate successive vengono effettuate a 2-3 atm e producono un vino di scarsa
qualità, dopodiché viene prelevata la feccia e portata in distilleria per
produrre la grappa. Vengono inoltre aggiunti particolari fermenti e
metabisolfito alla temperatura di
16°C in modo da far precipitare le particelle di sospensione. Si svina così il
mosto pulito, mentre il feccioso viene raccolto in una cisterna. Dopo
circa 20 giorni di fermentazione si toglie l’ulteriore feccia e si
effettuano le analisi ed i vari assaggi. Infine in primavera si effettuano varie
filtrazioni. Vinificazione in rosso all’azienda Ciardi
L’uva
rossa viene passata attraverso una diraspatrice e messa nei tini a fermentare.
Quando si ottiene il giusto colore si svina il mosto e lo si pone a maturare
nelle botti per 10 – 15 giorni. Inizialmente si utilizzano botti di legno e
successivamente ad un primo travaso botti in vetroresina. Vinificazione
all’azienda Pinat In
questa azienda vengono impiegate esclusivamente le botti di legno e non vengono
utilizzati filtri, chiarificatori e lieviti selezionati. Il vino bianco viene
lasciato fermentare per 24 ore nella vinaccia nella quale viene aggiunta
anidride solforosa (per impedire l’ossidazione) ed eventualmente zucchero
quando la fermentazione alcolica è troppo bassa. Il vino viene travasato una
sola volta cercando di escludere il corpo di fondo che altrimenti farebbe
assumere al vino un gusto sgradevole. Il
numero dei giorni che bisogna lasciar fermentare il vino dipende dal gusto che
esso deve assumere (più o meno forte). RETTA DI
TARATURA PER LA DETERMINAZIONE DEL FERRO
RETTA DI TARATURA PER LA DETERMINAZIONE DELL'ACIDO TARTARICO
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