Scambi e prestiti lessicali tra l'antico ed il moderno nelle principali lingue europee Tedesco ed Italiano
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Premessa 0gni lingua è un polisistema cioé una forma di
polilinguismo imperfetto. Si può fare una distinzione tra lingue mescolate" e lingue
introverse"; le prime hanno un volto più variegato, risultano più familiari e L'italiano ha influenzato il tedesco in certi
settori specifici, e in particolare quello del commercio Il tedesco ha influenzato l'italiano in una fase arcaica, circa dal 476 al 960 d.C., periodo delle invasioni barbariche, in cui termini germanici hanno lasciato le loro tracce nella lingua italiana. Altre influenze del tedesco sono riscontrabili nel 1700 e nel corso di tutto il 1800 e inizi dei 1900. Il tedesco ha influenzato l'italiano in una fase arcaica, circa dal 476 al 960 d.C., periodo delle invasioni barbariche, in cui termini germanici hanno lasciato le loro tracce nella lingua italiana. Altre influenze del tedesco sono riscontrabili nel 1700 e nel corso di tutto il 1800 e inizi dei 1900. In questi ultimi due periodi i termini che entrano a far parte della lingua italiana sono di varia natura: dal campo militare a quello dei minerali, o a quello persino delle voci di scherno, entrate a far parte del linguaggio popolare durante la dominazione degli Asburgo in Nord - Italia, e tuttavia oggi non più usati. 1400 Si ha un'intensa influenza dell'italiano sul tedesco per quanto riguarda i termini commerciali, proprio perché con gli altri paesi europei e mediterranei si svolge un traffico assai intenso, per terra, e per mare. Si ha un notevole movimento di persone, sia entro gli stati stessi, sia tra stato e stato, con importanti conseguenze culturali e anche linguistiche. Appartengono a questo periodo i termini di COMMERCIO:
Per quanto riguarda l'ambito dei VIAGGI, e degli strumenti usati per tracciare le rotte si ha:
1500-1600 ma anche 1700 Con il fenomeno del Rinascimento nel 1500 e poi dellIlluminismo nel 1700, si assiste alla diffusione di termini musicali ed artistici, dato l'interesse dell'uomo verso tutte le arti e le scienze, L'uso convenzionale di termini italiani nella musica di tradizione occidentale, risale alla prima metà del 1600, ed è uno dei fenomeni che testimoniano l'enorme influenza che la musica italiana esercitò in Europa per tutto il secolo XVII e parte del XVIII. 'imitazione e l'assimilazione delle forme del nuovo stile italiano, portarono i musicisti europei ad adottare quelle parole per indicare modi diversi di esecuzione musicale. Questo 1essico" divenne già alla fine del 1600 una sorta di codice musicale internazionale tra i compositori europei. Appartengono a questo periodo i termini MUSICALI:
Parallelamente, accanto alla diffusione di termini musicali, l'italiano influenza il tedesco anche in altri settori:
Alcuni termini riferiti alla VITA MILITARE o VESTITI:
Da parole germaniche hanno preso radice nella traduzione italiana i termini: martora, tasso, sapone, stalla, roba, rubare, fresco, smarrire. 1700 La conoscenza del tedesco è molto scarsa, malgrado la potente influenza politica esercitata dall'Austria e il conseguente scambio di persone e i viaggi non rari nelle due direzioni. Solo tardi, in età preromantica, si comincia in Italia ad avere notizia di alcuni autori tedeschi e se ne fanno traduzioni. Nonostante ciò, dai paesi tedeschi viene la moda dei caffeàus, quella degli svìmeri che sono un tipo di carrozza. Esistono delle influenze del tedesco nel CAMPO CULINARIO:
1800 La conoscenza del francese nel primo Ottocento è
senza dubbio più diffusa che non quella dei tedesco, poiché dopo il 1796 si ha un
consolidamento della potenza francese in tutta l'Italia peninsulare. Tuttavia vi è in
Italia la presenza del dominio austriaco, e quindi non mancano le traduzioni letterarie e
non letterarie dal tedesco, come pure dall'inglese. Possiamo citare però qualche termine
militare (feldmaresciallo), oppure qualche nome di moneta come la svànzica,
sulla quale mi sembra opportuno richiamare l'attenzione perché in relazione con la lingua
friulana, che pur non essendo nota a tutti è comunque ancora viva nella nostra regione.
Il termine svànzica trova infatti la sua traduzione nel friulano svànzighe,
che era la lira austriaca del valore di venti soldi, pari a un terzo di fiorino. li primo
conio in territorio italiano delle svanziche risale al 1823 nel Regno Lombardo Veneto, ma
in Austria circolavano già da prima. La tensione contro gli Austriaci occupanti, fece nascere alcune voci di scherno , come quella riportata nell'elenco seguente. Qualche volta il tedesco è servito da tramite per voci di altre lingue dell'Europa orientale. Presumibilmente dal tedesco "Kaiser"(=imperatore) si ha l'italiano: caiserlicchi (=austriaci). Dal nome del maresciallo Radetzky si ha l'italiano: radeschi (= "pedata", perché una volta il maresciallo Radetzky aveva dato un calcio al figlio, il quale aveva insultato un prete milanese). Altre voci potrebbero essere: dal tedesco: Pekesche (derivante dal polacco "bekiesza" = "mantello di pelliccia"), si ha nel dialetto toscano: pechèsce, peghèsce, che "significa soprabito con lunghe falde". Sono diffusi nell'italiano nella versione originale, vocaboli della filosofia, come per esempio dal tedesco : Ichkeit ( che in italiano significa meismo ) Weltauschauung ( che in italiano significa visione del mondo ) Weltauschauung ( che in italiano significa visione del mondo ) Kulturgeschichte ( che in italiano significa storia della civiltà ) Kulturgeschichte ( che in italiano significa storia della civiltà ) Fine '800 e primi del 1900 In questi anni, un certo numero di germanismi giungono attraverso contatti culturali e contatti politici con la Germania, la Svizzera, l'Austria. Vengono trasmessi dal tedesco alcuni vocaboli concernenti la filosofia, e calchi come "autocoscienza" o "eticità". Ebbe grande eco il Krach della Borsa di Vienna nel maggio del 1873, e la parola onomatopeica da allora entrò nel linguaggio finanziario e in quello generale italiano. Le lotte del lavoro riecheggiano in qualche calco e nel titolo di giornale Avanti! (1896), che traduce l'analogo Vorwärts! dal tedesco. Per ciò che riguarda cibi e bevande, avviene il dìffondersi dell'uso di birrerie alla tedesca, servito da cameriere (chellerine, dal tedesco Kellnerin), e l'importazione o imitazione di specialità gastronomiche (Würstel). L'alpinismo e poi il turismo danno occasione a nuovi germanismi (Edelweiss, Alpenstock = bastone da montagna). Dall'uso delle governanti tedesche (specialmente svizzere) viene il significato di "governante" attribuito a Fräulein dal tedesco = signorina), come ora per l'inglese "Miss". Se ci si domanda invece l'origine del termine francobollo, verso il 1850, dopo l'esempio dell'Inghilterra che per prima adottò l'affrancatura da parte del mittente, abbiamo la testimonianza della circolazione del nuovo foglietto postale, come pure del nome stesso con cui venne da allora indicato, "francobollo" appunto, (dall'aggettivo "franco" = "esente da tasse", unito al nome "bollo"). Il termine però, non è inglese, bensì una traduzione dal tedesco Franko - Marke, ovvero Frei - Marke, tanto più che per un certo periodo anche nell'italiano è comparso il trattino a sottolineare la composizione (franco - bollo). Infine, i progressi della scienza conseguiti in Germania trovano eco in Italia anche nella terminologia: in linguistica si adotta largamente Ablaut, Umlaut, e si ricalcano altri termini. Altri germanismi si riferiscono solo alle condizioni dei paesi rispettivi (Reichstag, Kulturkampf). Il cammino di una lingua, lascia si dietro di sé le parole morte o dimenticate, ma non ci torna sopra; esse servono per rendere evidente la strada percorsa dalla lingua nella sua evoluzione. In queste pagine si è cercato di cogliere i momenti storici più significativi, nei quali l'italiano e il tedesco si sono incontrati per dare e ricevere reciprocamente parole o modi di dire, e che essi siano in uso attualmente oppure no importa poco, poiché hanno comunque contribuito, ad arricchire l'evoluzione della lingua, sia per quanto riguarda l'ambito linguistico che quello concettuale (come quello filosofico per esempio). Ma quand'è che una parola muore? Non esiste un unico fattore, ma più cause, davanti alle quali la parola deve arrendersi. Come si è potuto vedere fino a qui, sono state elencate delle parole che fanno ancora parte del nostro patrimonio linguistico, ed altre che sono ormai scomparse, o perlomeno non più di uso corrente. Un termine scompare quando ha un preciso riferimento storico molto lontano dallattualità, quando risulta incomprensibile ai più, quando si perde passando dai vecchi ai nuovi dizionari, quando se riferito a oggetti, materiali, abiti, strumenti musicali, o armi, questi non sono più in uso.
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