Antisemitismo
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IL PREGIUDIZIO CONTRO GLI EBREI 

L’antisemitismo � da sempre considerato la manifestazione della pi� assurda avversione e della pi� ingiusta lotta contro gli ebrei che dalla fine del 1800 � diventata una sistematica dottrina a sfondo razziale. Questo termine stava a precisare la differenza tra le manifestazioni antisemite che si stavano diffondendo in Europa all’inizio del 1900 e le precedenti persecuzioni contro gli ebrei. noto, che l’ostilit� verso gli ebrei era diffusa gi� nell’et� classica per poi perdurare anche durante il Medioevo e nei secoli a seguire e le cause di un tale atteggiamento furono per lo pi� un intreccio di ragioni politiche, economiche e religiose. Gli ebrei, infatti, sono da sempre oggetto di pregiudizi, persecuzioni e massacri. L’origine di quest’avversione � per lo pi� religiosa, anche se c’� da considerare che essa rimane anche quando, nel corso dell’800, lo stato si laicizza. Osserviamo quindi che a questo punto � giustificata scientificamente usando argomenti razziali e quindi da un antiebraismo di origine religiosa si passa ad un antisemitismo basato su teorie razziste. In ogni modo l’antisemitismo ebbe una cos� gran presa sulle persone anche perch� era stato vissuto come un fatto di origine religiosa, poich� gli ebrei erano visti come “gli uccisori di Cristo”. La cosa che forse colpisce di pi� � il fatto che le cause delle azioni degli antisemiti e delle loro idee non sono del tutto conosciute. A volte si � parlato di una specie di follia che rende l’uomo fautore di azioni indescrivibili agli occhi di una persona che ha la capacit� di capire e rispettare la diversit� dell’altro: sarebbe proprio questa diversit� a spaventare coloro che si comportano in modo razzista, considerandosi superiori a persone che, in realt�, sono praticamente uguali a loro. A questo proposito � bene riflettere sulle considerazioni che il filologo e storico tedesco Theodor Mommsen svolge in merito al pregiudizio antisemita, considerandolo come un’epidemia che non si pu� n�   capire, n� spiegare, n� curare. Per lui gli antisemiti non sono capaci di ascoltare altro che il proprio odio, la propria violenza e la propria invidia, restando indifferenti alla ragione e alla morale. Ci� � significativo per cercare di trovare una spiegazione ad avvenimenti che nel corso della storia, e in particolare nel 1900, hanno lasciato segni indelebili nella memoria collettiva. L’antisemitismo moderno � considerato il “male” oscuro che per lungo tempo � rimasto vivo nell’organismo dell’Europa e che considerato ancora oggi la punta di quell’iceberg sotto il quale si trova pregiudizi e false credenze.


 L’antisemitismo and� diffondendosi sempre pi� a partire della fine del 1800 quando, le antiche restrizioni contro gli ebrei cominciarono ad affievolirsi, e si diffuse la tendenza in quasi tutti i Paesi Europei, a considerare gli ebrei dei normali cittadini. Infatti, proprio questa liberalizzazione e l’ascesa sociale di molti ebrei contribuirono a manifestarsi di due tendenze contrapposte ma entrambe ostili all’incrementarsi della popolazione ebraica nei nuovi Stati Nazionali. Da un lato ci fu la nascita del movimento sionista, dall’altro di quello razzista i cui sostenitori erano irritati per il grande potere che gli ebrei avevano nella vita pubblica ed economica. Andavano cos� diffondendosi idee razziste sempre pi� forti in molti Paesi europei. In Francia, mascherata dal patriottismo ci fu una violenta campagna antisemita che part� dal caso “Dreyfus”, l’ufficiale ebreo accusato ingiustamente di spionaggio e che fu la causa della divisione della Francia.

Furono emanate molte leggi contro gli ebrei e ci furono numerose manifestazioni popolari antisemite chiamate Pogrom, soprattutto in Polonia e in Russia, dove ci furono forme di antisemitismo molto violente. Qui gli ebrei avevano severe limitazioni sia di lavoro sia di movimento. Godevano di grande impopolarit� e quindi a loro si attribuiva facilmente la causa della miseria della popolazione. Questa situazione si present� anche in altri Paesi dell’Est dove gli ebrei dominavano l’economia politica.

Diffuso un po’ ovunque era il sentimento d’intolleranza e soprattutto d’invidia verso questa classe ebraica cos� ricca ed influente. Molti per cercare maggior approvazione furono costretti a convertirsi al cristianesimo e a cambiare il proprio nome.

Non molto diversa era la situazione in Austria e nei paesi vicini. 


                                 

L’Antisemitismo aveva comunque radici profonde anche e soprattutto in Germania e all’inizio del 900 esso era quasi un’emanazione del nazionalismo tedesco che stava diffondendosi sempre pi� in tutta la societ� tedesca.

 Quasi in tutta Europa questo fenomeno di avversione verso gli ebrei e di odio, aveva dato origine a vere e proprie lotte sia intellettuali sia, come vedremo in seguito, fisiche, nei confronti di un popolo che stava forse diventando economicamente troppo potente e troppo temibile.

L’Antisemitismo ha avuto un gran impatto su tutta la storia del 1900, lasciando gravi lacerazioni negli animi di intere generazioni. Questa avversione verso gli ebrei, le giustificazioni che si � cercato di trovare, i dibattiti e le lotte cui d� origine, sono molto simili tra loro, anche se possono essere immensamente differenti gli effetti politici che si sono generati da essa. Uno di questi effetti, che risulta forse il pi� emblematico del 1900, � lo sterminio del popolo ebraico promosso dai nazionalsocialisti, comunemente chiamati nazisti, che hanno dato vita ad una delle pi� grandi manifestazioni di antisemitismo degli ultimi secoli.

  SHOAH: UN EPILOGO DI INCOMMENSURABILE TRAGICITA’

 Shoah significa catastrofe ed � il termine con cui gli ebrei chiamarono lo sterminio hitleriano effettuato nei loto confronti. Esso sta a indicare la tragedia di un popolo. Con l’avvento del nazismo e la sua dottrina razzista nel 1900 l’antisemitismo comp� un agghiacciante salto di qualit�: gli ebrei furono considerati praticamente “non degni di vivere”. L’antisemitismo in Germania assunse nuove forme e caratteri accesi a partire dal 1918, stimolato dall’immigrazione, durante la guerra, di numerosi ebrei. Questo per� � stato solamente la scusa, il capro espiatorio che i tedeschi hanno cercato per la difficile situazione del paese. Nel 1933, una data che ha segnato la storia che l’intera umanit� non dimenticher�, ci fu la nomina a Cancelliere di Adolf Hitler. Inizia cos� la dittatura che dar� origine al Terzo Reich. Il programma di Hitler era fondato per gran parte su una dottrina antisemita, si perseguirono fisicamente e legalmente gli ebrei residenti in Germania.

 Emblematico � il “saggio sulla ineguaglianza delle razze umane” di J.A. Gobineau, in cui � sostenuta la supremazia assoluta dalla “razza” ariana, (che lui considera erroneamente una razza) alla quale, per darle un’etichetta scientifica attribuir� caratteri morfologici specifici. Inoltre sosteneva che gli ariani, la razza pura per eccellenza, erano destinati a costituire la classe dominante, gli altri, a causa dell’incrocio delle razze, avevano perduto la purezza di sangue e non ne potevano far parte.

Queste teorie erano approvate anche dallo scrittore tedesco Houston Stewart Chamberlain, per il quale solo i popoli nordici potevano appartenere alla “razza pura”.


Hitler condivideva totalmente questa idea, tanto che cominci� la persecuzione degli ebrei. I nazisti cominciarono a limitare le possibilit� professionali degli ebrei in ogni settore e vista l’impossibilit� di far chiudere loro immediatamente i negozi venne imposto con la violenza il loro boicottaggio.

 La dottrina della razza fu elaborata e sostenuta da A. Rosemberg nell’opera “il mito del ventesimo secolo”, secondo la quale alla “razza pura” ariana si contrappone quella giudea, parassitica e creatrice di tutti i mali civili. Nonostante tutte queste considerazioni si era ancora lontani dagli orrori degli anni successivi, anche se ci furono comunque manifestazioni di proteste molto forti in Europa, tanto che molti ebrei fuggirono all’estero. Dopo il processo di Norimberga del 1935 cominciarono ad essere approvate leggi antisemitiche che vietavano i matrimoni misti, furono confiscati i beni, furono esclusi dalla vita economica, sociale, politica (dalle scuole, dalle manifestazioni pubbliche, dai luoghi pubblico di cultura, ecc.).


 LA SOLUZIONE FINALE: IL GENOCIDIO

 Per risolvere il problema del "bacillo ebraico" che infettava la sana razza ariana non si poteva che trovare una soluzione cruenta che fu, di fatto, l’annientamento biologico degli ebrei.

La formula “soluzione finale” non fu altro che la maschera di un vero e proprio assassinio di massa, di cui solo al termine del conflitto mondiale, si � potuto scoprirne e valutarne l’effettivo orrore.

 Con l’inizio della guerra gli ebrei vennero condotti sotto il dominio del Terzo Reich milioni di ebrei, oltre a quelli austriaci e tedesche. Gli ebrei non avevano ormai pi� nessun diritto di libert�, cominciarono gli arresti di massa, le fucilazioni, le esecuzioni sommarie e le ghettizzazioni. Tutti gli ebrei furono costretti a vivere in quartieri a loro assegnati (i “ghetti”) e a portare sugli abiti la “stella di David”.


 

Il ghetto per gli ebrei era una prigione, nessuno poteva comunicare con il mondo esterno se non attraverso gli apposti uffici economici. Tuttavia l’isolamento economico dei ghetti non fu mai assoluto, infatti, non sarebbe stato possibile isolare d’un tratto tutti gli ebrei senza che vi fossero conseguenze, di carattere soprattutto economico, incalcolabili. Il contrabbando di viveri, ad esempio, sebbene punito con la morte continu� sempre. Altra costrizione era che per uscire dal ghetto bisognava avere uno specifico permesso. In alcuni centri orientali non ci fu nemmeno il bisogno di dichiarare la chiusura dei ghetti in quanto ad un certi punto gli ebrei si isolarono da soli. Si pu� quindi paragonare i ghetti chiusi ai campi di concentramento, che gi� cominciavano a funzionare in varie parti d’Europa. Uno dei ghetti pi� popolosi era quello nella citt� di Varsavia (Polonia), dove nel 1943 i nazisti cominciarono la liquidazione di tutti gli ebrei presenti.


 

 Uno dei caratteri della soluzione finale fu quello della “scuola economica” tesa a sfruttare al massimo la forza lavoro ebraica prima del suo annientamento nei campi di sterminio (essi erano l’altro aspetto fondamentale della soluzione finale). Spesso la priorit� dell’annientamento prevalse su quella dello sfruttamento, confermato dalla presenza sempre maggiore dei Lager, i campi di sterminio nazisti. I deportati prelevati dai ghetti furono stipati nei vagoni bestiame e fatti viaggiare per centinaia di chilometri, spesso in compagnia dei loro morti, verso una meta che loro credevano la loro salvezza ma che in realt� segnava la loro morte. Le persone assunsero l’assetto di creature subumane, non appartenevano pi� a nessuno Stato e nessuno era disposto ad accoglierle. Lo sterminio era quindi un enorme progetto di ingegneria sociale che non si sarebbe avviato senza un’efficiente burocrazia, formata da uomini che eseguivano con zelo i loro compiti; possiamo quindi considerarlo come applicazione di moderne procedure “industriali”, mentre il genocidio come attuazione di moderni metodi burocratici.


 

 Fin dall’inizio i nazisti sostenevano che anche altre persone tra gli ariani, oltre agli ebrei, non meritavano di vivere come gli infermi di mente e i disabili. Questa pratica di eliminazione viene ingiustamente chiamata eutanasia e permette di apportare alla soluzione finale due attributi: quello di uno sterminio metodico e in pi� l’apporto della medicina. Le donne erano le cavie pi� utilizzate per gli esperimenti di famosi medici-scienzati. Quindi la morte, molto spesso, era vista dalle vittime come una liberazione per fuggire agli stenti e alla paura, e per ritrovare una parvenza di dignit� perduta. 

LA FABBRICA DELLA MORTE: AUSCHWITZ


              

 Generalmente si parla di Auschwitz come un unico campo ma in realt� si trattava di un gruppo di campi suddivisi in tre diversi complessi: Auschwitz I, Birkenau e Auschwitz III.                                                                                                          

Il nucleo originario, Auschwitz I, sorse attorno alla citt� e si trattava di un complesso industriale molto importante che serv� da copertura eccellente per le operazioni di sterminio. Qui i nazisti avevano intenzione di utilizzare gli ebrei abili al lavoro sostituendoli per “eliminazione naturale”; per questo il campo � chiamato la fabbrica della morte ed � diventato il simbolo del genocidio. Molti sostengono che fu anche un’estensione del moderno sistema di fabbrica dove si producevano merci utilizzando esseri umani come materia prima e si sfornava la morte come prodotto finale. Auschwitz � famoso per le esecuzioni giornaliere, infatti, aveva una capacit� di qualche decina di migliaia di persone ma ne arrivarono circa 800-900 mila di ebrei dei quali circa 600 mila furono subito eliminati con le camere a gas.

                                                      

Molti ebrei morirono naturalmente, gli altri dopo un breve sfruttamento o comunque quando cominciavano ad esserci problemi di spazio. Quelli che furono trovati vivi alla fine della guerra formano un residuo trascurabile. Il funzionamento del meccanismo che rese possibili tali risultati si basava sulle selezioni, che erano estremamente semplici, ma di un impressionante efficacia mortale. Quando i deportati arrivavano al campo, in vagoni sigillati, venivano subito selezionati mediante la separazione dei gruppi famigliari.


 

Tutta l’operazione era diretta da un ufficiale che decideva chi risparmiare, cio� coloro che erano in grado di lavorare. Quelli destinati alla morte venivano fatti spogliare e avviati alle camere a gas annesse ai forni crematori. Mostruoso era l’affollamento originato dai rimanenti: aveva conseguenze notevoli, infatti, si diffusero epidemie di varie malattie; molti perdevano il senso della realt� limitandosi ad aspettare passivamente il momento della morte. Scheletriti, tosati, affamati, numerati attraverso un tatuaggio, avvolti in esigui stracci, i prigionieri subivano continue violenze sia fisiche sia psicologiche. Gli orrori di Auschwitz cessarono circa nell’ottobre del 1945, quando ci fu l’evacuazione di massa dei superstiti che furono trasferiti nei campi di Dachau, Buchenwald, Mauthausen, ecc.

Circa cinque milioni di persone sono state sterminate.

 TRA L’OLOCAUSTO E L’OGGI

 A 50 anni dagli orrori dello Shoah c’� chi nega l’esistenza dei campi di concentramento, chi diluisce lo sterminio nella normalit� della violenza del secolo e chi, in nome di un sempre vivo antisemitismo, non riconosce il diritto di esistere allo Stato di Israele. Le prove inoppugnabili, quali il fatti che ci sono dei sopravvissuti, danno l’idea della gravit� del “male oscuro”, l’antisemitismo. Le atrocit� commesse dai nazisti nel corso della seconda guerre mondiale a danno di popoli ebraici e non solo, non sono bastate ad eliminare la componente razzista dalla vita politica e sociale di molti Paesi. Questa forma di razzismo di carattere politico e sociale non � fortunatamente elevata a teoria ma rimane tuttavia una forma molto grave e disumana di intolleranza. Si pensi solo ai casi di persecuzione contro le persone di colore (apartheid) e contro vari popoli del continente asiatico.

 

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